La “cellulite” che in termine medico è definita pannicolopatia edematofibrosclerotica è un inestetismo tipicamente femminile della cute dipeso da una alterazione del tessuto adiposo sottocutaneo sottostante che produce negli stadi avanzati il tipico aspetto della pelle a buccia di arancia.
Negli stadi iniziali si assiste ad una ritenzione di liquidi nel tessuto adiposo che produce ed alimenta un riduzione della ossigenazione del tessuto stesso. A questa fase fa seguito una vera e propria trasformazione del tessuto con degenerazione degli adipociti stessi e deposito anomalo di fibre collagene organizzate in noduli via via più grossolani. Dal punto di vista clinico il quadro evolve progressivamente da una situazione di edema iniziale reversibile ad una trasformazione della cute che assume un aspetto franco ed irreversibile a buccia di arancia.
La causa essenziale è da ricondurre ad una problematica di origine microvascolare a cui si associano molteplici fattori predisponenti come alterazioni ormonali, alterazioni posturali, il fumo, vita sedentaria, disordini alimentari ed il sovrappeso.
Dopo aver identificato la pannicolopatia, senza confonderla con una adiposità localizzata o con una ipotonia muscolare, è possibile affrontare il problema con differenti trattamenti che sono tanto più efficaci quanto più la problematica è in fase iniziale. Nella maggior parte dei casi si impiegano soluzioni volte al miglioramento della funzionalità microcircolatoria e in tal senso un grande utilità è rivestita dalla pressoterapia così come dal massaggio manuale o dal linfodrenaggio manuale e dalle tecniche di massaggio a rullo.
Una delle terapie mediche più diffuse per la cellulite è la mesoterapia cioè l’iniezione intradermica attraverso microaghi di principi attivi specifici nelle aree coinvolte. La mesoterapia può essere flebotonica quando impiega farmaci che migliorano il microcircolo oppure fibrolitica per gli stadi intermedi o lipolitica quando si pone l’obiettivo di ridurre il volume del tessuto adiposo.
Un’altra terapia sanitaria di provata efficacia nel migliorare l’irrorazione sanguigna e quindi l’ossigenazione del tessuto adiposo è la carbossiterapia che consiste nella somministrazione nel sottocute di anidride carbonica sotto forma gassosa.
Non da ultimi gli utrasuoni possono essere impiegati da soli oppure in associazione alla somministrazione di soluzione farmacologiche nel tessuto adiposo con azione lipolitica.