L’enorme popolarizzazione e continua diffusione dei tatuaggi ha progressivamente portato una percentuale di pentiti che ne richiedono la rimozione. In Italia si stima che circa un milione e mezzo di persone abbiano almeno un tatuaggio e di questi più di centomila sarebbero minorenni. E’ difficile poter stimare quanti siano i pentiti ma è certo che via siano state nell’ultimo anno oltre diecimila richieste di rimozione del decoro cutaneo.
I tatuaggi si fanno sempre da giovani e spesso ci si stufa oppure si rimuvono per lavoro come ad esempio per chi decide di partecipare a concorsi per entrare in alcuni corpi delle forze dell’ordine.
La quota maggiore dei pentiti è di sesso maschile prevalentemente per motivi di lavoro o più semplicemente perché il disegno non piace più. Le donne sono maggiormente spinte da motivazioni estetiche come il fatto che tatuaggio non è più di proprio gusto o non è più di moda oppure perché legato a momenti della propria vita che si intende eliminare oppure ancora il desiderio di eliminare un tatuaggio solo per far posto ad uno nuovo.
Per la rimozione dei tatuaggi si utilizza prevalentemente il laser Neodimio Yag Q-switchato con il quale si producono impulsi laser che frantumano i pigmenti colorati del tatuaggio che vengono a loro volta ridotti in particelle così piccole da poter essere smaltite dall’organismo.
Il raggio laser riconosce il colore quindi è fondamentale utilizzare un laser di lunghezza d’onda adeguata a colpire lo specifico colore del tatuaggio. A tal proposito ricordiamo che alcuni di questi come il giallo ed il verde sono resistenti in quanto non esiste un leser di lunghezza d’onda adeguata.
Il trattamento si esegue in anestesia topica con applicazione di una crema anestetizzante sulla parte da trattare 30 minuti prima della seduta che avrà una durata proporzionale all’estensione del tatuaggio. Dopo la seduta si applica una medicazione per qualche giorno con il divieto assoluto di esposizione al sole per qualche settimana. Dopo trenta o quaranta giorni dalla seduta la cute trattata si sarà completamente ricostituita con l’evidenza di un tatuaggio di colore più sbiadito ed il paziente a questo punto è pronto per sottoporsi ad un nuovo trattamento. Il numero delle sedute dipende da molteplici fattori quali il colore, il tipo di pigmento, l’intensità del colore stesso, la profondità nel contesto della pelle e l’area anatomica di interesse.
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